La città di New York conta circa 8 milioni di abitanti, per lei il turismo è essenziale e il traffico nelle ore di punta diventa soffocante sebbene il costo di pedaggi per l’accesso a Manhattan e parcheggi sia elevato (tra 8$ e 13$ circa). 

L’automobile a NYC è senza dubbio un lusso, dobbiamo tener conto anche che le assicurazioni aumentano per gli under 25 sia che si tratti di auto proprietaria che di noleggio. In un contesto del genere dove da un lato si hanno quelli che vengono considerati disincentivi ad usare le automobili e dall’altro la consapevolezza che i collegamenti cittadini interessano ben cinque distretti, si capisce facilmente fino a che punto la rete dei trasporti pubblici debba essere non solo estesa quanto complessa ed articolata.
Le società che gestiscono il settore sono diverse ma le più importanti rimangono l’MTA (Metropolitan Transportation Authority), e PATH (Port Authority of New York and New Jersey). Molte persone dovendo scegliere a quale mezzo pubblico affidarsi optano per la metropolitana (“subway”). Per quale motivo? Innanzitutto è il sistema per muoversi più economico: il prezzo del biglietto è di due dollari e cinquanta cent ma nel caso di abbonamenti settimanali o mensili il costo diventa molto più conveniente.
Oltretutto il ticket può essere acquistato in diversi punti vendita (addirittura all’interno degli aeroporti) e alle macchinette automatiche, il che rende il tutto anche comodo.

A differenza dell’Italia il biglietto è sempre lo stesso a prescindere dalle corse e dal tempo. Altra caratteristica che gioca a favore della metropolitana è l’efficacia e la sicurezza.

New York infatti prevede più di 400 stazioni suddivise nei 4 distretti terrestri.

La corse della metropolitana si distingue tra “local” (che effettua la fermata in tutte le stazioni) ed “express” (che effettua la fermata solo nelle stazioni principali).

Questa distinzione permette collegamenti sicuramente più veloci in quelle zone più affollate e importanti della città.

Inoltre per le corse notturne (dato che il servizio è attivo 24 ore al giorno) sono previsti in molti casi la vigilanza da parte delle forze dell’ordine e attraverso telecamere o presenza di agenti nelle stazioni o a bordo dei mezzi.

Sulla superficie è possibile muoversi prima di tutto tramite gli autobus che sono il secondo mezzo che gli abitanti della City sembrano preferire.

Certo, il problema del traffico rimane ma sembra essere messo da parte forse per merito della straordinaria rete che le linee di bus creano rendendo ottimo questo servizio.

Sempre a Manhattan si trovano le due più grandi stazioni dei treni: Grand Central Terminal e Pennsylvania Station (chiamata da tutti “Penn Station”).

La prima è il punto di riferimento principalmente per i treni che si spostano verso nord, mentre la seconda collega la città con tutti gli USA e il Canada.

È la Pennsylvania Station la stazione dalla quale invece partono i pendolari. L’MTA permette il trasporto di biciclette in qualsiasi momento nella subway e sui bus in orari prestabiliti a seconda del mezzo e della linea interessata.

Se è vero che uno dei distretti di New York è un’isola è anche vero che per entrare e uscire sono disponibili i “ferries”, traghetti che impiegano di media venticinque minuti e il cui servizio è in alcuni casi gratuito, le linee marittime collegano Manhattan con gli altri quartieri Newjorkesi ma anche con il vicino New Jersey sull’altro lato dell’Hudson. Ovviamente non può mancare il taxi, non eccessivamente costoso se paragonato allo standard Europeo, anche se spesso considerato poco pratico.

Gli aeroporti sono tre: il John Fitzgerald Kennedy International Airport (JFK Airport ), il Newark Liberty International e il LaGuardia Airport.

La maggior parte dei voli dall’estero arriva al JFK Airport e da lì parte l’AirTrain, un trenino che fa il giro dei terminal e il cui capolinea si trova all’ingresso della metropolitana.
Anche questo è un servizio gratuito ma nel caso in cui si vogliano pagare 5 dollari c’è la possibilità di arrivare a Jamaica Station, nel Queens.

Come per tutte le cose però ci sono i lati positivi e quelli negativi. Meno di un mese fa infatti un gruppo di protestanti ha sabotato i tornelli di ingresso di alcune stazioni della metropolitana permettendo in questo modo l’ingresso gratis ai treni che non hanno interrotto il servizio per non causare disagi alla mole enorme di passeggeri giornaliera. Quest’azione estrema è nata perché i trasporti vengono da alcuni considerati non adeguati (sebbene siano tra i più moderni al mondo) e i fondi necessari ad un eventuale rinnovo vengono ridotti al minimo dall’amministrazione pubblica. Secondo i sabotatori, l’MTA è costretta ad emettere dei bond (prestiti che vengono erogati da Wall Street) per sanare i propri problemi.
Di conseguenza i soldi pagati per il biglietto sono nelle giuste proporzioni utilizzati per chiudere il debito con le banche.

La presa di posizione del movimento non è per noi nuova, la lotta alle tariffe dei trasporti pubblici è nata in Europa sotto il motto “I Don’t Pay” e a quanto pare si sta diffondendo anche nell’America del Nord.

Di admin

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