Governors Island, situata tra Manhattan e Brooklyn, oggi appare come una tranquilla isola immersa nel verde, a pochi passi da uno dei più importanti centri propulsivi della città, la sua importanza storica va ben oltre e le sue origini coincidono con la storia stessa della nascita degli Stati Uniti. 

La tribù nativa dei Manhattan era solita chiamarla  l’ “isola delle noci”, un appellativo che rimandava alla cospicua quantità di noci, castagni e querce presenti sul territorio.Nel 1637 il governatore dell’Olanda Wouter Van Twiller acquistò l’isola e ne cambiò il nome in Noten Eylant (Nutten Island).

L’isola rimase sotto ildominio olandese fino all’arrivo delle forze britanniche, che la espugnarono con estrema facilità: mancavano infatti delle fortificazioni atte a proteggere l’area dagli attacchi esterni. Da quel momento in poi l’isola venne ribattezzata col nome con la quale la conosciamo oggi.

La fine della Rivoluzione americana segnò la nascita di una nuova nazione, e Governors Island costituì uno dei tanti  segni particolari ricollegabili a una nuova identità politica.

Sul finire del secolo, le politiche commerciali internazionali spinsero il governo americano a costruire un sistema di difesa costiero, e Governors Island venne dotata di due fortificazioni: Fort Jay e Castle Williams.Con lo scoppio della guerra di secessione, Castle Williams venne trasformato inzialmente in una prigione per i Confederati, e successivamente in un magazzino per le artiglierie.

Dopo la guerra, le funzioni dell’isola vennero ampliate a tal punto da acquisire un’importanza fondamentale per le operazioni militari.

La presenza di uffici e di quartier generali, inoltre, trasformò radicalmente l’area, che via via si dotò di infrastrutture atte ad ospitare le famiglie dei commilitoni: comparvero dunque un teatro, un’Associazione Giovanile Maschile Cristiana (YMCA), una scuola pubblica e tre parrocchie.

Governors Island era ormai diventato un piccolo centro ricreativo (adatto a chi mal sopportava lo stile di vita caotico della vicina Manhattan) e una destinazione di prestigio per coloro che servivano la patria con impegno e dedizione.

Non deve stupire, dunque, se durante la Seconda guerra mondiale l’isola divenne il quartier generale  della U.S First Army. Fu proprio qui che l’esercito pianificò il D-Day, l’invasione in Normandia avvenuta nel 1944.Nella prima metà degli anni Sessanta la First Army annunciò la chiusura del suo quartier generale sull’isola, e il 30 giugno 1966 (Changeover Day) l’esercito passò il testimone alla Guardia Costiera, la quale terminò il suo servizio trent’anni dopo, decretando la fine di un’era.

Nel 2003 è nata la Trust for Governors Island, un’associazione che si propone di riconvertire gli spazi dell’isola a scopi civili e ricreativi per locali e turisti.

Una parte dell’isola, inoltre, è stata dichiarata monumento civile dal governo americano, così da permettere al passato di fondersi col presente e tenere vivo il ricordo di un luogo che ha contribuito a plasmare l’identità di una nazione.

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