Il nome significa “zona tra le colline” e, tra i 5 distretti che compongono la città di New York, costituisce il nucleo storico della grande mela.
Si facevano chiamare “Manhattoes”, i circa 300/400 indiani affamati che vissero nell’isola di Manhattan al tempo in cui Henry Hudson giunse in navigazione nella baia di New York nel 1609 alla ricerca di una via più breve per raggiungere le indie.
La punta sud di Manhattan è il luogo dove nel 1624 gli olandesi, capitanati da Henry Hudson, fondarono l’originario insediamento di Nieuw Amsterdam (“Nuova Amsterdam”), che fu ribattezzato New York quando venne conquistato dagli inglesi nel 1664. Fino al 1874 la città di New York si estendeva, infatti, solo sull’isola di Manhattan, ma fra il 1874 ed il 1898 fu deciso di allargare la città accorpando gli altri quattro distretti (Bronx, Queens, Brooklyn e Staten Island).

Nel 1933 il rappresentate degli Indiani d’America fece la sua comparsa al City Hall dichiarando l’istituzione di una piccola riserva presso l’Inwood Park situato nella zona nord-est dell’isola.
Tale dichiarazione venne motivata dalla necessità di ottenere degli spazi atti alla prosecuzione della cultura aborigena da parte di alcune famiglie ivi stabilitesi.

L’isola di Manhattan è larga circa 4 Km e lunga circa 20 Km. L’East river la separa da Brooklyn e dal Queens, mentre l’Harlem river la separa dal Bronx.
Senza alcun dubbio è la zona più nota e rinomata di New York poiché raggruppa i punti di maggior interesse, da Wall Street al ponte di Brooklyn, da Times Square a Central Park, da China Town a Little Italy e soprattutto i grattacieli per cui la città è famosa come L’Empire State Building, il Chrysler Building ed il palazzo dell’ONU.

Come non ricordare però le Twin Towers dell’World Trade Center perdute nell’attentato dell’11 settembre.
Insomma, l’isola di Manhattan costituisce con il suo caratteristico skyline uno dei simboli inconfondibili di New York.

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